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La conoscenza della volontà delle parti è veramente l’oggetto
specifico della professione del notaio, e vorrei dire la sua arte, ciò che fa il notaio e fa ciascun notaio diverso dall’altro.
Perché specifico? Anche l’avvocato conosce, anche il giudice conosce. Ma l’avvocato conosce per far conoscere, e il giudice conosce secondo quello che gli è fatto conoscere; sono conoscenze l’una e l’altra imperfette, per non dire sospette.
Il notaio soltanto conosce, ed è chiamato a conoscere, secondo verità, diciamo meno equivocamente, conosce e deve conoscere la verità del volere. Ed è questo un compito grave, di cui ciascuno di voi ha quotidiana e spesso dolorosa esperienza.
Conoscere il volere che colui che vuole non conosce: ecco il dramma del notaio.

(Salvatore Satta, da “Poesia e verità nella vita del Notaio”, in “Vita notarile”, 1995, pagg.  542-550)